GIORNO 1
TIVOLI – ISLAY
Partenza notturna , con poche ore di sonno: sarà stato l’orario, a cui non sono abituato o magari un po’ di emozione per il viaggio del giorno dopo. Arrivato ad Amsterdam il delirio: tutti i passeggeri diretti in UK erano stati convogliati in un unico gate per effettuare i controlli e questo ha significato una coda di circa 2 ore. Il tempo passava e la paura di perdere la coincidenza aumentava, per fortuna però la KLM decide di ritardare la partenza e dopo una corsa interminabile sono riuscito ad imbarcarmi, per ultimo, proprio come nei film. Praticamente stavano aspettando me, la Scozia, stava aspettando me. Partito da Tivoli alle 3:00 di notte sono atterrato ad Edimburgo alle 11:00 locali. Uscito dall’aeroporto, la classica brezza alla quale ero abituato ha subito riportato alla memoria mille ricordi, ricordi di anni passati, di amicizie, di vita e di emozioni. Il viaggio non è stato facile da organizzare, in quanto la mia meta principale, Islay, non è facilissima da raggiungere: i km di distanza da Edimburgo non sono tantissimi, ma le strade Scozzesi, al di fuori dei grandi centri abitati, sono davvero “lente” in quanto la conformazione ambientale non consente di avere strade dritte e rettilinei veloci. Ma torniamo al viaggio…ovviamente i ritardi non erano finiti. Presa l’auto, non appena uscito da Edimburgo mi è sembrato di essere a Roma: esattamente 1h di traffico che mi ha tenuto fermo con le lancette dell’orologio che correvano!
Superato il blocco ho iniziato a guidare con costanza e tutto sembrava andare per il meglio, quando ad un certo punto il gps decide di impazzire e mi porta in un paesino sperduto Praticamente voleva farmi attraversare il mare direttamente con la macchina! Con l’ausilio di un altro gps, attraversando la campagna scozzese arrivo a Port Kennacraig. Una volta imbarcato, mi sono potuto godere appieno un po’ di relax, seduto sul ponte del traghetto, osservando il tramonto e godendomi il profumo del mare. Ore 20.00 il traghetto attracca a Port Askaig e mi aspettano altri 40 minuti per arrivare al Lochside Hotel a Bowmore. Dopo una guida non facile tra le stradine strettissime di Islay, la pioggia ed il buio riesco ad arrivare all’hotel. L’hotel ha il suo bar/ristorante, super fornito di whisky su ogni parete, legno, camino e il mare visibile dalle ampie vetrate… Non poteva esserci miglior benvenuto! Ceno, bevo la mia Guinness e vado in camera. I termosifoni sono accesi, fuori abbiamo 12 gradi e il profumo della camera, la moquette e lo scricchiolio delle tavole di legno mi riportano alla mente la mia casa a Dean Village, di quando vivevo ad Edimburgo.
GIORNO 2
ISLAY – BOWMORE&ARDBEG
Era tanto che non dormivo 9 ore di fila. Ho in mente di fare un piccolo giro di Bowmore e poi prendere il bus per Ardbeg visto che ho appuntamento per la visita guidata alle 12.00. Non appena uscito in strada, il sole e la leggera brezza marina accarezzano il mio viso e mi guidano subito verso il mare che è a 1 minuto di cammino. Lungo la strada trovo uno dei market dove andavo quando vivevo ad Edimburgo e ovviamente sapevo già quale sarebbe stata la mia colazione: succo alla mela e “cinnamon swirl” un dolce da forno alla cannella che solo qui riesco a trovare. Mangiando lungo la strada intravedo l’insegna della distilleria Bowmore, non avevo prenotato ma decido di fare un salto comunque. Fatto ha voluto che c’erano delle persone ad aspettare e così mi sono intrufolato con loro. Giro brevissimo della distilleria e del visitor centre dove ci hanno fatto fare la colazione scozzese per eccellenza, un whisky invecchiato 10 anni e via, direzione bus stop per andare ad Ardbeg. Sceso dal minibus l’odore dell’orzo tostato misto ai sentori della fermentazione sbloccano in me una serie di ricordi bellissimi. Subito all’esterno un alambicco in rame oramai fuori uso a dare il benvenuto a tutti i visitatori e poi il mare, il verde, i cardi e l’odore salmastro misto alla salsedine mi guidano verso il visitor centre. Ad aspettarmi c’è “wee” Emma, la ragazza che sarà la mia guida durante la visita alla distilleria. Fatti i convenevoli, mi dice che la mia visita sarà totalmente gratuita e che mi hanno riservato una sorpresa in quanto titolare di una delle loro rarissime Embassy.
Usciamo dal visitor centre, breve tour della distilleria e di tutte le sue fasi e poi ci dirigiamo al dunnage n.3, questa era la sorpresa! Ma prima di questo voglio spendere qualche parola per questa ragazza 30enne che mi stava guidando. Il suo sguardo, i suoi occhi trasmettevano amore e passione per quel luogo, per quello che lei faceva e per ciò che Ardbeg rappresenta per gli abitanti dell’isola. È stata davvero una grande guida e oltre ad essere preparatissima aveva la capacità di farti innamorare dei whisky che man mano mi raccontava. Eccoci all’interno del magazzino, varcata la soglia, un profumo indescrivibile e unico mi avvolge, un’area piena di botti, tutte sistemate con pile di non più di 3 barrel. Poggiano su dei travetti di legno e quelle più in basso sono vicine al pavimento. Pavimento che non c’e! Si, sotto le botti sollevate dai travetti, troviamo direttamente la terra! Soffitto in legno basso, muffe e esposizione all’aria marina fanno di questo magazzino una perla unica. Ma passiamo ora agli assaggi, in successione Emma mi ha fatto provare delle versioni di Ardbeg che non sono in commercio e che forse non lo saranno mai, campioni presi direttamente dalla botte, con parti volatili del legno carbonizzato che volteggiavano nella piccola bottiglia. Un’esperienza unica, condita dal suo racconto, ho letteralmente volato!
Ma come tutte le cose belle, il tempo è volato e così dopo aver comprato una bottiglia di Supernova, un’edizione limitata introvabile, prendo la via del ritorno e mi incammino verso le altre distillerie. Natura, verde, animali, sentieri e boschi mi guidano in successione a Lagavulin e subito dopo, lungo il cammino raggiungo Laphroaig ed infine Port Ellen. Stasera decido di provare il Bowmore restaurant dove mi propongono pesce fresco, degli scampi cotti al vapore con una salsa dip di burro e aglio, davvero incredibili per poi continuare con un fish&chips di merluzzo pescato qui vicino. La cosa fantastica è stata l’abbinamento con un whisky Bruichladdich poco torbato, diluito con la soda, veramente un ottimo accostamento. Anche oggi l’interminabile giornata è terminata, stanco ma felice di aver avuto la fortuna di vivere queste emozioni. Ora a letto, domani mi aspettano altre 2 distillerie.
GIORNO 3
UN TRAGHETTO PER
CAMPBELTOWN
Tutto facilissimo se non per il fatto che ho realizzato che essendo su di un isola, non ci sono di fatto corrieri, cassette postali dedicate oppure la royal mail per effettuare la spedizione del test. Così dopo aver chiesto aiuto in hotel, all’ufficio postale e poi in farmacia, alla fine ho optato di inviare il test usando la classica colonnina per le lettere… Finger crossed!Dopo una brevissima sosta alla CO OP per il mio cinnamon swirl nel terzo giorno in Scozia, mi avvio verso la prima distilleria, Kilchoman!Oggi il tempo è grigio e piovigina, il vento soffia leggero e mi accompagna lungo queste stradine stupende. Il percorso per la Distilleria è un po’ impervio, è una delle 2 distillerie non a contatto con il mare, praticamente si trova in aperta campagna.Una volta arrivato al centro visitatori e aver chiacchierato con la ragazza al desk, ci accorgiamo che per un errore informatico la mia visita che era fissata per le 11 era di fatto alle 10 ed ormai era troppo tardi. Così, quando sembrava non ci fosse nulla da fare, la guida si propone per farmi fare un giro con lei da soli! Esperienza indimenticabile, gli odori ed i profumi che ho respirato sono stati davvero unici, la loro filosofia, i campi di orzo e le piante come l’erica danno a questi whisky un sentore unico, estremamente bilanciato dall’utilizzo non intensivo della torba. Così lasciata la guida risalgo in macchina, è ora di ripartire! È quesi ora di pranzo e sono vivino a Bruichladdich… Che fai una visita non ce la fai?
Una volta uscito, proseguo per Port Charlotte alla ricerca della sciarpa del Kilchoman Fc, si, Alessandro mio amico e proprietario dello Shamrock pub a Roma mi ha chiesto questo regalo. Arrivo così a Port Mor, dove un campo da calcio si erge proprio sopra il mare, una cosa mai vista! Così dopo aver chiesto informazioni e capito che purtroppo non avevano sciarpe da vendere, decido di mangiare qualcosa al volo per poi ripartire subito. Mi aspetta qualche altro chilometro, direzione Ardnahoe, distilleria nuovissima, aperta nel 2019 ma prima di arrivare da loro, piccola deviazione verso Caol Ila, distilleria storica ma purtroppo al momento chiusa per un impressionante lavoro di rinnovo. La foto è obbligatoria! Torno qualche km indietro ed arrivo a destinazione, mi aspetta Robert che subito mi fa assaggiare un campione di diciamo “whisky” (ma whisky non è in quanto non invecchiato almeno 3 anni) appena uscito dall’alambicco. La gradazione è altissima, 68% così come la torbatura ma entrambe risultano essere davvero delicate, sicuramente produrranno a maturazione ottimi prodotti. Tour classico della distilleria, chiacchierata con il distillery manager e via! Una volta uscito mi torna in mente un cartello stradale che indicava la distilleria di Bunnahabhain e che fai… Non ci vai?
Mi addentro nella strada sentiero che da Ardnahoe prosegue verso il mare e dopo qualche km eccola lì direttamente sulla spiaggia! Oramai si è fatto tardi e la distilleria è chiusa, trovo il tempo di scattare delle foto sotto la pioggia e poi riparto. Non appena ripartito con la coda dell’occhio intravedo una catasta di tavole di botti smontate, decido così di fermarmi, devo portare un trofeo a casa! Scavalcato un piccolo cancello, inizio a scegliere tra le doghe, carbonizzate all’interno, quella che teoricamente può entrarmi in valigia, assicuratami la tavola, risalgo in macchina, felice per questa mia giornata così piena e mi dirigo verso l’hotel. Stanotte sarà l’ultima sera ad Islay. Lascia dentro di me un ricordo davvero unico, indescrivibilmente stupendo, persone, sensazioni, profumi e sapori, un’esperienza veramente spettacolare! Ora vado a letto, domattina traghetto e poi Campbeltown!
GIORNO 4
ISLAY – CAMPBELTOWN
Oggi prendo il traghetto e lascio Islay, di sicuro una delle più belle esperienze della mia vita! Dai fantastici panorami, ai luoghi di leggenda, alle persone incontrate, le distillerie visitate e i rapporti intavolati, tutto è stato fantastico! Parto con tranquillità, una sistemata alla valigia, doccia e via, di nuovo in macchina. Port Askaig è lontano circa 30km ma con le loro strade ci vorrà almeno un’ora. Mi lascio alle spalle nebbia e pioggerellina per poi arrivare al porto. Il traghetto è puntuale, mi imbarco e si salpa! Durante il viaggio che dura circa 2 ore approfitto per fare una full scottish breakfast, tra fagioli, bacon e potato scones il tempo scorre veloce ed in men che non si dica arriviamo a Kennacraig. Una volta sbarcati mi aspetta un viaggio di circa un’ora e mezza per arrivare a Campbeltown: un tempo capitale delle distillerie scozzesi, ai tempi dell’illegalità se ne contavano ben 22 per poi passare alle attuali 3. Dopo un percorso a ridosso della costa arrivo in città, il tempo di trovare l’appartamento, mi rinfresco ed esco a visitare la cittadina. Posto molto tranquillo, portuale, qualche bel pub e l’aria di tradizione soffia con la leggera brezza marina. Dopo il giro mi dirigo alla Springbank distillery ma è un po’ presto per il tour e così mi faccio consigliare un pub nelle vicinanze. Una volta arrivato mi trovo il classico pub scozzese, che alle 14 conta in genere la presenza di persone più che adulte.
Stringo subito amicizia con il proprietario che mi parla dei vecchi tempi andati quando i pub erano gremiti a tutte le ore. Bevo la mia Best ed è ora di andare in distilleria. Una volta arrivato, al desk si è creata un po’ di confusione e così da bravo italiano provo ad “intrufolarmi” in un tour che mi era stato detto non disponibile. Mi dicono ok senza battere ciglio e così mi ritrovo nel Warehouse n.7 a degustare ben 6 diversi imbottigliamenti di Cadenhead, il più vecchio ed uno dei principali imbottigliatori indipendenti di Scozia. Partecipare a questa degustazione di circa 1 ora e mezza mi ha permesso di conoscere 4 ragazzi facenti parte di un club di appassionati di whisky con sede in Inghilterra. Tra un sorso ed un altro iniziamo a scambiare i nostri pareri come se non fossimo più circondati dalle botti ma come se fossimo in un pub. Così, appena finito, mi invitano a passare la serata con loro in un locale vicino il porto, ovviamente non me lo faccio ripetere 2 volte! Torno a casa per un paio di ore di sonno, i 6 whisky si sono fatti sentire insieme alla stanchezza del viaggio. Sono le 19.30 arrivo al pub, il tempo di ordinare una pinta e arrivano i ragazzi ai quali offro subito il primo giro di birra come usanza vuole.
Mi avvertono che a breve arriverà il distillery manager di GlenScotia Iain MacAlister, una delle 3 distillerie attive in città. Così dalla birra passiamo a sederci tutti insieme e dai 5 che eravamo inizialmente siamo diventati 9. È stata una serata bellissima, in pieno spirito pub, persone che non si erano mai viste prima si ritrovano intorno ad un tavolo a parlare delle loro esperienze di vita, aneddoti e tanto, tanto whisky. La serata scorre così veloce tra chiacchiere e risate che ad un certo punto la cameriera arriva e ci dice che è ora di andare, qui si chiude presto rispetto a noi in Italia. Non facciamo neanche in tempo a chiedere il conto che Iain ha già saldato tutto! Lo ringraziamo ed io trovo il tempo di scambiare qualche parola con lui perchè in Italia è molto difficile trovare le loro bottiglie. Così dopo avermi dato il suo contatto e scambiato le email anche con gli altri ragazzi saluto tutti, ringrazio e mi dirigo verso l’appartamento, è tardi e domattina la sveglia suona alle 6, altra giornata pienissima, si torna ad Edimburgo, casa.
GIORNO 5
CAMPBELTOWN–EDIMBURGO
Questa mattina un’alzataccia, la sveglia suona alle 5.30! Da Campbeltown ad Edimburgo sono quasi 300km ma come sapete con le strade scozzesi ci vorranno quasi 5 ore. Così doccia al volissimo, valigia chiusa e si parte! Salgo in macchina e fuori è ancora completamente buio, la pioggerellina che scende avventata dietro le luci dei vecchi lampioni, mi porta indietro con la mente ai racconti di Sherlock Holmes. Non è facile guidare in queste condizioni, vuoi per la guida a destra, le strade strette, il buio e la pioggia, mi costringono ad andare più piano del previsto. Pian piano macino chilometri, mi fermo per fare delle foto con le prime luci del sole e poi più tardi per fare benzina.Sono quasi le 11 e arrivo ad Edimburgo, mi dirigo all’autonoleggio per il drop off e mi faccio portare in aeroporto, che è lì vicino, dove prenderò il bus n° 100 che mi porta diretto in città. Man mano che le fermate si susseguono mi tornano alla mente tanti ricordi, dai più vecchi a quelli più recenti, questo bus ha sempre significato qualcosa per me, dagli addii temporanei con Marianna ai ritorni successivi in città, è una tradizione ormai dura a morire! Passate le varie fermate che conosco a memoria, scendo a Princess Street, tappa veloce in Hotel per lasciare le valigie e poi di corsa sul bus n.37 direzione Stewart Brewing, birrificio artigianale poco fuori Edimburgo. Ho appuntamento con Fleur, per visitare il loro birrificio, assaggiare le loro birre e capire se abbiamo la possibilità di intavolare una trattativa per portare le loro birre al Public House.
Il giro scorre veloce, chiacchieriamo del più e del meno, della Brexit e della situazione attuale. Passiamo subito dopo agli assaggi, fanno davvero molte birre e molto bene, il loro è un bel modo di gestire il birrificio e così dopo esserci scambiati i contatti mi ritrovo di nuovo in strada ad aspettare il bus per il ritorno in città. Arrivato ad Edimburgo torno per un’oretta di riposo in hotel, ma devo far presto, ho Robert del Thistle Street Bar che mi aspetta, ha un regalo per me e vuole farmi vedere il nuovo locale che ha aperto. Così intorno alle 18 esco e mi dirigo a Broughton street dove c’è il Mather’s, non appena entro trovo Robert ad aspettarmi, scambiamo quattro chiacchiere, mi offre un paio di birre e mi fa assaggiare una steak pie appena fatta, davvero buonissima! Subito dopo mi porta un cilindro, non appena lo apro, all’interno c’è una stampa che rappresenta il suo vecchio bar, veramente stupenda! Lui sa quanto amo quel posto e non poteva farmi regalo migliore, tra l’altro mi dice anche che il Thistle Bar sta concorrendo, unico tra tutti i pub di Scozia come miglior pub in tutto il regno unito. La stanchezza inizia a farsi sentire, saluto Robert e gli dico che domani sarò di nuovo da lui. Esco dal pub e mi dirigo verso l’hotel, l’aria che si respira qui ad Edimburgo ha qualcosa di unico per me, ha un profumo particolare, che mi riporta alla mente gli anni passati e le camminate fatte per le vie della città. Arrivo in hotel, sfinito, domani è sabato, giornata tranquilla a parte per l’appuntamento con Jamie alle 15 e quando c’è lui c’è sempre da preoccuparsi!
GIORNO 6
CASA, EDIMBURGO
Finalmente dopo alcuni giorni movimentati mi aspetta un po’ di riposo prima di ripartire e tornare a casa. Oggi mi sono svegliato presto, controllatina al tempo e decido di uscire a maniche corte, c’è il sole e non c’è vento… Quindi via per le strade del centro, attraverso George street per dirigermi verso Dean Village, il quartiere dove ho abitato quando ho vissuto qui. Nell’aria c’è un’aroma molto classico che si può avvertire mentre si cammina per le strade del West End, ed è malto tostato! Quale profumo più gradevole per chi ama whisky e birra? Così mentre respiro, vecchi ricordi mi tornano alla mente e scendendo per Dean Path una piccola lacrima scende, pensando a tutte le volte che ho percorso quella strada. Una volta arrivati in fondo alla discesa decido di andare verso Stockbridge e camminare per il sentiero lungo il fiume. Una passeggiata fantastica, vegetazione, suoni, rumori e tanta tranquillità, non potevo scegliere percorso migliore! Tra una foto e l’altra controllo l’orologio, ho percorso circa 10 km ed è ora di andare a fare colazione. C’è un posto che mi consigliò un’amica qui a Edimburgo, esattamente ad Hanover street e si chiama Urban Angel cafe. Arrivo e c’è un po’ da aspettare ma i french toast che fanno qui sono i migliori che io abbia mai mangiato. Ecco il mio turno, mi siedo e ordino maple syrup and sticky bacon french toast…
Il resto ve lo lascio immaginare! Uscito dal caffè faccio un’altra camminata e poi vado in hotel a rinfrescarmi che a breve ho appuntamento con Jamie. Si fanno le 14 e mi vedo con Jamie, saluti e una pinta veloce prima di andare per la Johnnie Walker Experience. Dove prima c’era un vecchio centro commerciale nella parte ovest di Princes street, è stato costruito un centro interamente dedicato al Johnnie Walker Whisky. Arriviamo e dopo i controlli saliamo all’ultimo piano per la degustazione. La cosa più bella di tutta questa esperienza è la vista che si può godere da questa posizione, un qualcosa di magico! Beviamo man mano i nostri whisky, che ci vengono spiegati passo passo, il tempo vola e la fame sale… Così non appena terminata la degustazione Jamie mi porta prima a prendere un paio di birre così giusto per gradire per poi andare in un ristorante thailandese. Chiacchieriamo un po’ di tutto, oramai la nostra amicizia dura da circa 10 anni, da quando l’ho incontrato per la prima volta nella sua azienda, quando mi fece il colloquio di lavoro. Negli anni non ci siamo mai persi, è venuto a trovarmi un paio di volte e c’era anche al mio matrimonio 3 anni fa, una persona fantastica, scozzese per eccellenza dal temperamento alla battuta sempre pronta! Evito di raccontarvi il resto, anche perché ne ho poca memoria… Ricordo solo di essere tornato in hotel alle 23.30. Stavo sognando quel letto!
GIORNO 7
EDIMBURGO
Questa mattina mi sono alzato con la consapevolezza che oggi sarebbe stato di fatto il mio ultimo giorno qui in Scozia e che domattina, dopo un po’ di shopping mi sarei dovuto imbarcare per tornare a casa. Anche stavolta mi sono alzato di buona leva, oggi ho in programma di andare a fare un giro sul Royal mile a vedere qualche negozio di whisky, un paio di pub che mi piacciono molto, la Edinburgh Whisky Experience ed infine sulla via del ritorno, un salto a Calton Hill per vedere la mia Edimburgo dall’alto. Mi incammino e sulla strada incontro il classico artista che suona la cornamusa (bagpipe) e sulle note di “Flower of Scotland” entro nel primo negozio. I toni caldi del legno, i soffitti bassi e lo scricchiolio delle doghe sotto i piedi non fanno altro che enfatizzare l’esperienza che si vive ogni volta che si entra in questi posti. Centinaia di bottiglie che aspettano solo di essere assaporate sono li minacciose ad aspettarmi. Scappo per non cadere in tentazione e dopo altri 2 negozi, una bella passeggiata e annesse foto al castello, mi dirigo verso la Whisky Experience, luogo magico, bottiglie a non finire con numerose edizioni limitate e tutti gli accessori necessari alla degustazione fanno davvero perdere il senso del tempo. Inizio la visita guidata, qualche assaggio e passando nella collezione di whisky più grande al mondo mi dirigo verso l’uscita con un certo languorino. Entro nel pub, poco distante ordino una ’80 Shilling e opto per uno Scotch Egg, era molto che non lo mangiavo e devo dire che ne è valsa la pena, era davvero ottimo.
Ma non posso soffermarmi troppo, rischio di ubriacarmi, così esco e mi incammino verso Calton Hill. La fatica vale l’impresa, la vista da quassù è fantastica, qualcosa di veramente unico e spettacolare. Mentre sono qui ad ammirare il panorama, mi arriva un messaggio dalla mia vecchia amica Mio, artista giapponese conosciuta non appena arrivai nel 2012. Mi invita per una birra, mi fa davvero piacere e accetto subito, appuntamento al Thistle Bar…ovviamente! Abbiamo chiacchierato ininterrottamente per un’ora di fila del passato, presente e dei nostri progetti… Diciamo che abbiamo gettato le basi per una collaborazione, vediamo se sarà fattibile. Sono le 7, devo andare, Jamie mi ha invitato di nuovo a cena, risate e birra assicurate! Anche qui il tempo scorre troppo veloce, si fa tardi ed è ora di andare a dormire. Opto per una camminata, Edimburgo di notte senza il caos è davvero magica, il momento migliore della giornata per godersi la città, a dir la verità avrei preferito un po’ più di freddo, ma sono contento lo stesso è stata davvero una bella giornata. Questo ahimè è il mio ultimo “diario di bordo”, è arrivata l’ora di tornare a casa ad abbracciare la mia famiglia, andare al Public e condividere con i ragazzi e con i miei publickerz questa esperienza davvero incantata. Porterò per sempre con me tutto quel che ho vissuto, ogni viaggio è linfa vitale, è aprirsi, scoprirsi e confrontarsi. A presto, sicuramente!